01 Dic Il Belgio della birra – Diario di viaggio 1° tappa
Arriviamo in albergo a Bruxelles verso le 18 di venerdi, dopo aver trascinato la valigia a rotelle sul pavè che, ahimé, ricopre tutte le strade ed i marciapiedi della città. Stanca, penso: “Ora ci riposeremo fino a domattina”. No!! Pub crawling nel centro della città! Grandi foto alla maestosa Grande Place e via a bere, alla Porte Noire. Bene. Poi cena al Restobières: cozze, cozze e paté della casa. Si chiude con una Girardin etichetta nera.
Abbandono il gruppazzo (una dozzina di persone) dopo mezzanotte e vado, arrancando sul pavè e con la mappa della città in mano, a dormire. Il Mattino seguente la sveglia sarà alle 7,00; ci attende il pulmino che ci porterà verso il nord, nelle fiandre occidentali, dove ci aspetta l’abbazia di Westwleteren e la brewerij De Dolle. Pronti e via. Alle 20,30 zia Elena (io) si presenta puntuale all’imbarco. Bellissime campagne, nelle fiandre. Tanto verde, mucche, rotonde con mega sculture di fiori di luppolo, che ci ricordano che siamo nel Poperinge, zona vocata alla coltivazione della fantastica ed irrinunciabile pianta. Sonnecchianti, arriviamo.
BROWERIJ DE DOLLE. Ecco la storia. I birrai pazzi sono due fratelli. Anzi inizialmente erano tre: Kris, originale personaggio artistico ed estroso pittore, architetto e premiato homebrewer, disegnatore di tutte le etichette della casa, Jo e Waard.
Kris e Jo, con un amico mugnaio appassionato di birra iniziarono la loro produzione nel 1980 e con una piccola vasca di fermentazione produssero la loro prima birra primordiale, la Oerbier, utilizzando il lievito della brewery Rodenbach. La vasca diventò presto troppo piccola e nel luglio dello stesso anno si trasferirono a Esen, un villaggio a poca distanza da Diksmuide (circa duemila anime), nelle Fiandre occidentali, dove acquistarono un vecchio birrificio, con annessa distilleria, in vendita. A novembre nacque la Oerbier. A seguito del ritiro dell’amico Romeo Bostoen l’intera società passò nelle mani della famiglia Herteleer capitanata da Kris. Videro la luce la luppolata Arabier e la triple Dulle Teve, rigorosamente rifermentate in bottiglia.
Il luppolo è quello della vicina Poporinge, se Kris non ha mentito. A distanza arrivarono anche le birre stagionali: la natalizia Stille Nacht e la pasquale Boskeun, fino alla più recente Export Stout.
Il fantastico Kris, coadiuvato dalla moglie Els, apre le porte del suo piuttosto “originale” birrificio la domenica alle ore 14, cazziando senza mezzi termini chi si presenta in ritardo all’appuntamento. Ci accoglie con la sua giacca brandizzata De Dolle e l’immancabile farfallino, che è diventato il decoro al collo di tutte le sue bottiglie birra, creazioni di elevatissima, originale e rara qualità, dovuta anche al suo costoso metodo di produzione che non prevede il lavaggio delle trebbie “per non avere sgradite sorprese e macchinosi aggiustamenti”.
La visita nelle Fiandre non sarebbe stata completa senza una visita alla De Dolle.